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Elton John — Questa sera alle 21 al Palasport in Parco Ruffini l’unico recital di Elton' John, il cantante pop giunto ai primi posti della Hit Parade. Pagina 7
(17.04.1973) LaStampa - numero 91
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© La Stampa - Tutti i diritti riservatiElton John per settemila
RECITAL STASERA AL PALASPORT DI TORINO Elton John per settemila Il cantante "idolo" dei giovani si esibirà con il suo complesso nello spettacolo unico Preceduto dal gruppo Longdancer, Elton John darà spettacolo staseraII Palasport è di nuovo aperto ai cantanti pop. La paura che durante i concerti accadessero gravi incidenti tra i «fans» (nel « tempio pop » di Milano era diventato consueto mescolare il «sound» delle chitarre ai gas lacrimogeni), aveva indotto il Comune a proibirli. Torino ha così perso le interessanti esibizioni di Jethro Tull, Deep Purple, Traffic, Joe Cocker e altri nomi prestigiosi che, per ovvie ragioni economiche, non potevano essere ospitati nei locali notturni o nei teatri, peraltro sempre impegnati con la prosa. Tocca stasera ad un estroso personaggio inglese — Elton John — colmare un vuoto di anni: far sentire ai torinesi che non sono proprio tagliati fuori da ogni avvenimento musicale popolare, che la televisione non è la unica loro risorsa. Sarà quindi una doppia festa quella di oggi, anche perché — sia detto per coloro che hanno poca dimestichezza con la musica pop — Elton John è da noi popolarissimo. Lo dimostrano i 20 mila spettatori che si assiepavano venerdì scorso in occasione del suo concerto al Palasport di Roma, e le migliaia rimaste fuori, senza biglietto. Soltanto due squadre di Serie A, Milan e Lazio, domenica scorsa hanno attirato più gente, se si eccettuano gli abbonati; le altre sono lontanissime. L'unico che potrebbe rovinare la festa, è proprio Elton John. E non sembri un paradosso. E' già accaduto due volte che il cantante abbia disertato all'ultimo momento un impegno importante in Italia. La prima con la scusa che l'insostituibile batterista Nigel Olsson era ammalato, la seconda al Sistina di Roma — senza attenuanti: « Non vengo perché non ho voglia». Elton John ovvero Reginald Dwight, 28 anni, come personaggio è interamente costruito nei laboratori dei maghi dello spettacolo che, sfruttando certe sue naturali caratteristiche tra il nevrotico e l’emotivamente instabile, ne hanno fatto una diva senza freni. Elton John « deve » ogni tanto mandare a monte un concerto, farsi trovare ubriaco in un night, slogarsi una caviglia precipitando da uno degli spropositati tacchi delle sue scarpe. Deve vestirsi come un incubo di Allen Ginsberg, viaggiare con un baule pieno di scarpe ed un altro con centinaia di occhiali d'oro, di tartaruga, di platino, di plastica; deve tingersi ì capelli nei colori più impossibili. Come artista, come compositore, cantante e pianista, Elton John è davvero bravo. Non può essere classificato d'avanguardia tipo gli Zeppelin ed i Rolling Stones, non è impegnato come John Lennon, non è un melodico puro alla Tony Bennet. Ma si trova perfettamente a suo agio con tutti i generi musicali, dal rock al country, dal blues-jazz al folk. Questa sua estrema versatilità, capace di sconfinare anche nella musica classica, ne fa un perfetto «showman» dei nostri giorni. Emio DonaggioPagina 9 (17.04.1973) StampaSera - numero 91 A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori. © La Stampa - Tutti i diritti riservati Edited by britomarti - 26/3/2011, 09:54
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