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Ragazzi, che bello leggervi e ritrovarci ancora una volta qui a parlare del nuovo album di Elton. Un grazie enorme a Max per aver aperto questo topic. Allora, io l'album l'ho pre-ordinato quasi solo per esigenze di collezione visto che l'interesse artistico in questo nuovo progetto e' purtroppo minimo. Questo album posticcio nasce gia' senz'anima come il suo non-illustre predecessore Duets. I duetti che sono gia' usciti non mi hanno detto nulla e la copertina e' per me la peggiore tra tutti gli album di Elton (non so perche' ma ci vedo lo zampino di DF). Nutro qualche interesse solo per il quartetto finale, l'unico che potrebbe riservare qualche guizzo inaspettato.
In prospettiva, mi interessa molto di piu' il discorso sul produttore. Come Burnett, questo Watt e' un produttore di grido, fresco di Grammy. Al contrario di Burnett, la cui filosofia di produzione ha salde radici nella musica tradizionale e nei suoni analogici, Watt e' molto piu' eclettico e spazia dal sound anni '70 ai beat moderni, trovandosi a suo agio tanto con Ozzy Osbourne quanto con Dua Lipa e Miley Cyrus. Anche anagraficamente, Watt e' del 1990 mentre Burnett e' del 1948. Qui nel forum abbiamo spesso discusso sulla possibilita' di avere un produttore giovane in cabina di regia per "rinfrescare" la musica di Elton. In questo caso, la poliedricita' di Watt mi disorienta un poco...ovviamente, vorrei un album piu' vicino ad Ordinary man di Ozzy che a Break my heart di Dua Lipa. Prima della pandemia, Elton aveva dichiarato di volere per il suo prossimo album un suono pieno e vuoto come il Grand Canyon, e quel paragone mi esalto' non poco. Siamo sicuri che questo Watt sia l'uomo giusto per concretizzare quel desiderio?
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