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Prologo (Padova).
Arrivo. L'atmosfera prima dei concerti mi è sempre piaciuta, ma stasera c'è qualcosa di diverso; incontro persone con le quali ho solo scamabiato parole su un forum, persone con le quali condivido una passione che si chiama musica! E' strano per me , ma subito percepisco un senso di familiarità. Parliamo, nell'aria satura di calore, dei dischi di Elton, dei concerti visti, il mio ultimo di lui si perde tra mille altri ricordi, ma è quello dell'84 che , invece, è scolpito nella mia memoria, su tutti i concerti mai visti svetta, abbagliante, insuperabile, è quello Elton per me... mi chiedo se quel sessantaquattrenne sovrappeso, che tra un po' salirà sul palco, potrà mai ancora assomigliargli... Sono gelosa di quel ricordo, non voglio vederlo sbiadire sotto il peso degli anni e... dei chili... Si spengono le luci...sono rilassata, so che non può essere lo stesso... ma inizia la musica, Elton entra ed improvvisamente, come se 27 anni non fossero passati, io comincio a battere le mani e gridare il suo nome e , come se non bastasse, sotto gli occhi increduli delle mie amiche, balzo in piedi direttamente sulla sedia mentre tutti gli altri, educatamente, al massimo sono in piedi, ma , quando me ne accorgo, è troppo tardi... perchè sono ancora in piedi, a Lucca , però!! La voce rauca l'ho , per fortuna, un po' recuperata!! Mi assaporo il concerto ancor più che a Padova, grazie al suono migliore ma, soprattutto, grazie alla rinnovata consapevolezza che mi porta ad entrare profondamente nella musica finchè le note della straordinaria versione di Madman mi sembrano tutt'uno col mio sangue, con ogni fibra di me stessa, è un'estasi... identica a quella che ho provato vedendolo scivolare agile quel giugno dell'84 al suo pianoforte (bianco allora) ed intonare Tiny Dancer... l'energia che emana da quel palco è impressionante! Nessuno mi ha mai fatto questo effetto e nessuno, inizio a sospettare, mai me lo farà... persino I guess, per la quale non ho mai stravisto, riesce a cantarla in una maniera che mi conquista... ed Elton lo sa, lo fiuta, sente che razza di concerto ci sta regalando!!!!!! Quando lo vedo lanciarsi dal pianoforte per l'handstand rivisto e corretto (data l'età) mi faccio il segno della Croce... ma , grazie a Dio, è ancora lì quel concentrato d'energia umana, con le sue belle dita che scorrono sulla tastiera; lo guardo , lo ascolto, mi porta a spasso con lui tra passato e presente, ma, in fondo, in quella dimensione senza spazio e senza tempo che è la musica... dopo tutti questi anni "senza Elton", qui, a Lucca, più che mai capisco che di questo luogo incantato in cui adoro abitare è lui il mio Re... lo è sempre stato... |