Direi che dopo averlo ascoltato anche in formato serio, è l'ora di scrivere le mie riflessioni e i miei voti, canzone per canzone e poi sull'album per intero.
OCEANS AWAY: 9,5E' un votone, lo so bene, ma, l'ho scritto e riscritto, per me il primo ascolto è stato uno di quei momenti che ricorderò sempre da fan: il primo ascolto di Your Song, le prime note di The One live... perché mi piace così tanto, perché mi ha sciolto al primo ascolto? Penso ci sia l'essenza di Elton e Bernie: melodia bellissima, testo profondo (a me mette i brividi "For a generation gathering for maybe the last time"), interpretazione vocale di Elton sentita, pianoforte eccezionale. La seconda strofa è pura libidine musicale. Come diceva Pier, la progressione di note dà l'idea delle onde dell'oceano che si infrangono sulla costa, ritornano e si infrangono di nuovo, come significativo è il finale su una sola, ripetuta nota... una perla, davvero.
OSCAR WILDE GETS OUT: 9Altro voto altissimo. Mezzo punto se lo guadagna per l'originalità, non mi ricorda davvero nessun altra canzone del Sir. Ma la qualità è altissima: il riff di piano è memorabile, ti entra in testa e non esce più; il ritornello, che in una canzone del genere rischia di far più danni che altro, è perfetto. Gli altri strumenti che entrano in gioco, a cominciare dagli archi, impreziosiscono enormemente il tutto (in particolare sul bridge), rendendo questa canzone una vera gemma. Bernie mette su un testo dei suoi, regalando immagini vivide e metafore ardite. Veramente bellissima.
A TOWN CALLED JUBILEE: 8+Altro voto bello alto per questa canzone che a Pier pare presa da Captain And The Kid, ma che a me sembra essere uscita direttamente da Tumbleweed Connection: del "trittico" con Oscar e Blind Tom è la meno originale ma ciò non significa che si tratti di una canzone di scarso valore, anzi. E' una di quelle che più richiama al passato, e lo fa con successo. Piano come sempre protagonista, ma menzione speciale, oltre al grandissimo Bellerose, alla chitarra fantastica. Solidissima, promossa a pieni voti.
THE BALLAD OF BLIND TOM: 9Votone anche per questa canzone. Al solito, Bernie da storyteller tira su i suoi testi migliori. La melodia è anche qui particolarmente originale e eccezionalmente costruita... mi torna spesso alla mente quando la ascolto un aggettivo menzionato da qualcuno: "nevrotica", e nell'intro e tra una strofa e l'altra, grazie anche ancora una volta agli archi straordinari, lo è per davvero, ti trascina nella storia: penso inoltre che la melodia sposi fantasticamente il testo. Trascinante.
DREAM #1: 7Quello che mi piace di meno, ma assolve a pieno la sua funzione, quella di passaggio a My Quicksand e al profondo change of mood dell'album.
MY QUICKSAND: 6La canzone più controversa dell'album. All'inizio non mi piaceva e basta, ora non la gradisco particolarmente ma ne capisco il senso. E l'assolo dopo la parte in cui dice "I'm going down", è assolutamente notevole. Semplicemente, rimane non il genere di canzone che si fa amare particolarmente da me. Da qui una sufficienza che è il voto più basso dell'album.
CAN'T STAY ALONE TONIGHT: 8Avevo pensato di darle 7,5. E forse era il voto più giusto. Però se mi trovo a canticchiarla praticamente ovunque, le va dato merito
. E' un country-pop tipicamente eltoniano (ed è un Elton che mi piace, e molto: Turn The Lights Out When You Leave è tra le mie preferite da Peachtree) impreziosito dal contributo dei musicisti (menzione speciale per il basso), e, soprattutto, dalla superba produzione di Burnett. Una canzone che non sarà particolarmente originale, particolarmente pretenziosa, ma si lascia ascoltare con enorme piacere, e rimane davvero dentro, mette il sorriso sulle labbra... "Things have to change - and they might..."
VOYEUR: 8,5Che dire? Mesi fa ci preoccupammo del cambio del titolo. Eppure questa canzone è una gemma. Ha tanto, tantissimo, dell'Elton che fu. Se chiudo gli occhi non faccio fatica a immaginarmi un giovane cantante che comincia a perdere i capelli e sforna già capolavori a cantarla con la sua voce straordinaria. Magari quel ragazzotto avrebbe spinto un pò di più nella seconda strofa. Max disse che gli sembrava uscita da Friends, e sono abbastanza d'accordo. Fresca, ma al contempo intrisa di profumo di passato. Bella. Il confronto con Mansfield? Magari melodicamente si assomigliano, ma poi ci sono tantissime differenze, non mi sento di dire quale preferisco, non riesco a scegliere,mi piace tantissimo questa canzone, ma adoro anche Mansfield, Però, una cosa posso dirla: al pur molto, molto bello vocalizzo finale preferisco il "At the break of dawn" di Mansfield.
HOME AGAIN:8Dissi già a suo tempo, è tardi e non voglio dilungarmi di nuovo su una canzone molto, molto, molto bella.
TAKE THIS DIRTY WATER:8,5E' troppo, troppo il mio genere. E' quello che avrei voluto fosse Peachtree e che non è stato. Una canzone così tanto New Orleans, ben pensata, ben suonata, ben fatta. "Get back to the wellspring, purify the stream": il passaggio che più resta dentro, ma è come se Elton per tutta la canzone mi guardasse e mi facesse l'occhiolino, sapendo cosa mi piace e mettendo le note giuste al momento giusto. Anche qui, chitarra fenomenale, e Sir che regala una performance vocale memorabile. Mi piacerebbe tanto sentirla live ( non con la EJB, of course.
). La adoro.
DREAM #2: 7Vale il discorso fatto per il primo sogno
THE NEW FEVER WALTZ: 7+Mi era sembrata ai primi ascolti valere di meno. Invece non si è rivelata affatto male. Il piano mi piace molto, ma in generale è un pezzo di gran classe. Da ballare con la morosa, e sussurrarle "Siamo solo una coppia che balla dove sono stati incoronati migliaia di re"
. I passaggi strumentali davvero di livello. Non la canzone più memorabile dell'album, ma contrariamente a quanto pensavo all'inizio si lascia ascoltare piacevolmente.
MEXICAN VACATION: 8+Che dire? Live ci sembrava un pò raffazzonata, con Elton ad inseguire con la voce e con il fiatone che lo accompagna in pezzi di una certa velocità (vedere la famosissima I'm Stì Stè per capire
) E invece si rivela assolutamente trascinante, un blues con gli attributi, grintoso, cattivo. Diversa da Hey Ahab (che da me prese un 9 bello tondo tondo, pezzo straordinario), meno bella, meno originale, ma merita eccome... yeah, yeah, yeah.
Grande finale.
DREAM #3: 8+Il dream migliore è quello più lungo e quello che più riporta a 11-17-70. Assomiglia in un passaggio a Sixty Years On, ma è veramente solido. Ne poteva uscire, dandole più minutaggio, qualcosa di veramente veramente bello.
THE DIVING BOARD: 9Per me è votone anche qui. Chiudete gli occhi, e lasciatevi trasportare dalla magia di questa canzone. Un Elton mai sentito, mai. Sembra che la sua voce esca da un vecchio grammofono (rifaccio mia quest'immagine), di vedere un film in bianco e nero, non saprei. Ah, sia chiaro, di quelli buoni. Fatto sta che Elton tira fuori una traccia di gran classe, cantata in maniera completamente nuova che neanche mi aspettavo potesse essere in grado di fare...
...So, what's my view from the diving board? (o meglio, on
)...rullo di tamburi...
9Voto altissimo, ma anche meritato. Si è parlato di Elton non ispirato, che non fa nulla di nuovo, per me il nuovo c'è e se non c'è il nuovo c'è il semplicemente bello. Il livello medio delle canzoni è altissimo, il piano è divino, Elton esplora generi inusitati, o terreni ben conosciuti in cui dà però ancora prova di sapersi muovere alla grande. Burnett eccezionale, musicisti straordinari ( Saadiq e Bellerose
). Pura classe...puro Elton. Il mio preferito dei 2000. E sono uno cresciuto a pane e Songs From The West Coast.