qui qualcuno che è stato al vigorelli, ma il post è di 4 anni fa
www.rollingstonesitalia.com/forum/v...t=2987&start=15---------------------------------------------------------------
citazione in un articolo su Antonacci
[Esplora il significato del termine: Antonacci alla conquista del Vigorelli Il cantautore nel «tempio» che ospitò Beatles e Led Zeppelin La melodia e la forza, la dolcezza e la poesia, la qualità e la popolarità. Biagio Antonacci gioca in equilibrio con tutto: a quasi 40 anni (è nato a Rozzano nel ’ 63) ha trovato la formula per mettere d’ accordo gli slanci poetici dei cantautori della generazione appena precedente (Venditti, De Gregori, Ron) con il pragmatismo commerciale fondamentale oggi per assicurarsi libertà d’ azione di pensiero. Nel suo successo si può leggere l’ autonomia di un uomo che ama il suo mestiere e come lo fa: attaccando la spina delle parole e dei suoni direttamente ai sentimenti. Ora, proprio da Milano, parte il tour estivo, ed è la terza volta che il Biagio si esibisce in città in pochi mesi. Ma questa volta il concerto avrà un paio di motivo di interesse in più: perché si tiene il 21 giugno, giorno europeo della musica, e perché si svolge al Vigorelli, uno di quei luoghi che probabilmente il cantautore ha frequentato da ragazzino appassionato di musica. Perché il Vigorelli è un pezzo di storia della musica pop cittadina e vive molte contraddizioni: ci sono stati periodi di grande attività alternati a momenti di totale dimenticanza. Ovviamente il primo concerto che viene alla memoria è quello dei Beatles nel giugno ’ 65 (Antonacci non aveva neppure due anni) e le foto dell’ epoca testimoniano di un’ amplificazione così ridotta che oggi nemmeno l’ ultimo esordiente la utilizzerebbe. In seguito il Vigorelli ha ospitato Santana, Elton John, Led Zeppelin nei giorni caldi dei primi anni 70, fatti di voglia di musica ma anche di autoriduzioni e lacrimogeni. Una lunga fase di silenzio e poi nel ’ 79 (Antonacci aveva 16 anni) e Peter Tosh regala nuove vibrazioni e anticipa di un anno la sbornia reggae di Bob Marley a San Siro. Nel giro di un paio di anni qui si sono esibiti Dire Straits, Kiss, Iron Maiden, America e gli indimenticabili Clash. E poi di nuovo alti e bassi nella programmazione. In questo piccolo tempio urbano della musica Antonacci presenterà le canzoni dell’ ultimo disco «9/Nov/2001» (pubblicato proprio il giorno del suo compleanno) che ha venduto 400 mila copie: in scaletta quindi «Che differenza c’ è» e «Ritorno ad amare», e i successi di ieri «Liberatemi», «Se io se lei», «Non è mai stato subito», «Quanto tempo è ancora», «Iris», «Mi fai stare bene». Tutti i titoli che costituiscono l’ architrave del successo di Biagio Antonacci. a.o. Biagio Antonacci, venerdì 21, Velodromo Vigorelli. Via Arona, tel. 02.58.10.13.44. Ore 21, ingr. 18 euro Orlando Antonio] Antonacci alla conquista del Vigorelli
Il cantautore nel «tempio» che ospitò Beatles e Led Zeppelin
La melodia e la forza, la dolcezza e la poesia, la qualità e la popolarità. Biagio Antonacci gioca in equilibrio con tutto: a quasi 40 anni (è nato a Rozzano nel ' 63) ha trovato la formula per mettere d' accordo gli slanci poetici dei cantautori della generazione appena precedente (Venditti, De Gregori, Ron) con il pragmatismo commerciale fondamentale oggi per assicurarsi libertà d' azione di pensiero. Nel suo successo si può leggere l' autonomia di un uomo che ama il suo mestiere e come lo fa: attaccando la spina delle parole e dei suoni direttamente ai sentimenti. Ora, proprio da Milano, parte il tour estivo, ed è la terza volta che il Biagio si esibisce in città in pochi mesi. Ma questa volta il concerto avrà un paio di motivo di interesse in più: perché si tiene il 21 giugno, giorno europeo della musica, e perché si svolge al Vigorelli, uno di quei luoghi che probabilmente il cantautore ha frequentato da ragazzino appassionato di musica. Perché il Vigorelli è un pezzo di storia della musica pop cittadina e vive molte contraddizioni: ci sono stati periodi di grande attività alternati a momenti di totale dimenticanza. Ovviamente il primo concerto che viene alla memoria è quello dei Beatles nel giugno ' 65 (Antonacci non aveva neppure due anni) e le foto dell' epoca testimoniano di un' amplificazione così ridotta che oggi nemmeno l' ultimo esordiente la utilizzerebbe. In seguito il Vigorelli ha ospitato Santana, Elton John, Led Zeppelin nei giorni caldi dei primi anni 70, fatti di voglia di musica ma anche di autoriduzioni e lacrimogeni. Una lunga fase di silenzio e poi nel ' 79 (Antonacci aveva 16 anni) e Peter Tosh regala nuove vibrazioni e anticipa di un anno la sbornia reggae di Bob Marley a San Siro. Nel giro di un paio di anni qui si sono esibiti Dire Straits, Kiss, Iron Maiden, America e gli indimenticabili Clash. E poi di nuovo alti e bassi nella programmazione. In questo piccolo tempio urbano della musica Antonacci presenterà le canzoni dell' ultimo disco «9/Nov/2001» (pubblicato proprio il giorno del suo compleanno) che ha venduto 400 mila copie: in scaletta quindi «Che differenza c' è» e «Ritorno ad amare», e i successi di ieri «Liberatemi», «Se io se lei», «Non è mai stato subito», «Quanto tempo è ancora», «Iris», «Mi fai stare bene». Tutti i titoli che costituiscono l' architrave del successo di Biagio Antonacci. a.o. Biagio Antonacci, venerdì 21, Velodromo Vigorelli. Via Arona, tel. 02.58.10.13.44. Ore 21, ingr. 18 euro
Orlando Antonio
----------------------------------------------------------
altra citazione del Vigorelli
Ray &Elton
17 settembre 2010 — pagina 20 sezione: MILANO
L' ULTIMA volta che vennero qui (al Forum di Assago, per la precisione), lo scorso 29 settembre, il concerto di Elton John e Ray Cooper fu così memorabile che ne nacque anche un disco dal vivo. Anche stasera c' è un disco in ballo, ma Elton John lo ha inciso assieme a un altro partner, Leon Russell, grande nome del country-blues americano anni Settanta, che economicamente non versa in buone acque: si chiamerà The union e uscirà il prossimo 25 ottobre. Possibile che il cantante ne esegua qualche brano in anteprima al concerto di stasera agli Arcimboldi, che invece è appunto con Cooper, il suo amichetto di palco per eccellenza. Sarà il decimo concerto a Milano di Reginald Kenneth Dwight, in arte Elton John. Il primo fu al Vigorelli nell' anno di grazia 1973 quando non aveva ancora il parrucchino, ma già un look da rockstar bizzarra ed eccentrica e soprattutto un mucchietto di capolavori come Your song, Rocket man e Crocodile rock. E sarà la sua terza apparizione milanese in coppia con Ray Cooper, uno che sembra Forrest Gump o Leonard Zelig per come è riuscito ad apparire sul palco accanto a leggende della musica dell' ultimo mezzo secolo come Rolling Stones, Who, Eric Clapton, Pink Floyd, Art Garfunkel e Mark Knopfler. Con la (non piccola) differenza, rispetto ai due personaggi da film, che il talento di Ray - nato curiosamente a Watford, la città della cui squadra di calcio Elton John è stato proprietario e presidente per anni (rifilò il memorabile Luther Blissett al Milan, nel 1983) - non è quello di intrufolarsi dietro le quinte. È un talento artistico, visto che è un batterista di notevole qualità. Ed è appunto un duetto pianoforte-percussioni quello che oggi attende il pubblico degli Arcimboldi. L' intesa tra i due coetanei (63 anni entrambi) non manca di certo: la prima volta che suonarono assieme era il 1971 nel disco di Elton Madman across the water, poi hanno iniziato a fare concerti in giro per il mondo nel 1978 e da allora di quando in quando la strana coppia si ricompone, per la felicità di chi li ascolta e non solamente per la loro. Con un duo così affiatato e dotato di repertorio, può succedere di tutto. Basandoci sul concerto dello scorso anno al Forum, ci dovrebbe essere una prima parte più basata sul piano di Elton, che mescolerà prodotti dell' ultimo decennio e i classici degli anni Settanta, che probabilmente - senza nulla togliere a una carriera leggendaria - resta quello di maggiore creatività (dopo aver ascoltato i suoi primi dischi, John Lennon disse: «La prima cosa nuova che ascolto dopo i Beatles»). Nella seconda ci dovrebbe invece essere maggior spazio per Cooper e per il suo talento improvvisativo. Ma solo chi andrà agli Arcimboldi potrà scoprire che cosa lo aspetta di preciso. Grande musica, di certo, e questo è l' importante. © RIPRODUZIONE RISERVATA Arcimboldi via dell' Innovazione 20, ore 20.30. Ingresso da 70 a 150 euro. Tel. 0584.46.477 - LUIGI BOLOGNINI