Elezioni politiche 2018

Ah...è chi vincerà non chi si vota.
Io ho messo PD ma pensando di dover dire cosa votavo.

Pochi dubbi che, come coalizione, vincerà il centro-destra col 40-45% dei seggi.

Penso sia così quasi per tutti, impossibile trovare un partito che abbia un programma realizzabile e stimolante e contenga almeno un 50% di ciò in cui ciascuno di noi, livello ideale, crede.
Basta però che non votiate Grasso.

Appunto! Direi che ciò è più che sufficiente per augurargli l'annientamento politico.

La sinistra italiana, la parte moderna e pronta ad affrontare le sfide contemporanee (al di là delle questioni personali sulla leadership e di tutti i difetti possibili), è da decenni affossata da un gruppetto di nostalgici di Fidel Castro (sto ovviamente generalizzando per dar l'idea) che gioca solo per fiaccarla dall'interno, per poi frammentarla e farla perdere.

Bersani a un certo punto (ai tempi del decreto liberalizzazioni) era forse la punta più moderna e liberale della sinistra.
Adesso è irriconoscibile, non so se per un odio personale incontrollabile nei confronti di Renzi o per altro (senza voler essere indelicato ha comunque sempre avuto un ictus, che è qualcosa che strascichi ne lascia, e da allora mi sembra molto invecchiato e che il pensiero non sia più quello di prima).

No, secondo me il centrodestra non arriva al 40% (proporzionale) anche se credo vincerà praticamente tutti i collegi uninominali quindi a livello di seggi non sarà distantissima dal 50%.

Sulla legge elettorale sono d'accordo con Jack, la questione è demoralizzante. Sia che a ogni giro si cambi la legge (e secondo me all'esito di queste elezioni saremo punto e a capo, "governo di scopo" per cambiare la legge elettorale) quando nelle altre nazioni minimamente sviluppate le leggi elettorali durano decenni, sia nello specifico questa appena partorita che risulta assai poco lungimirante.

Il Mattarellum piaceva anche a me, seppur in un sistema con tre coalizioni in equilibrio tra loro lasci il risultato in gran parte al caso.

Sulla questione comunque, a parte l'evidente incapacità e miopia della classe politica, la responsabilità principale ce l'ha la Corte Costituzionale che si è ottusamente arroccata su un concetto di rappresentatività talmente rigoroso da rendere incostituzionale praticamente ogni legge elettorale che garantisca un governo. Perché in un paese latino, storicamente iper-frammentato politicamente, è evidente che governabilità necessariamente significa trovare un sistema che garantisca un importante potenziamento della percentuale dei seggi rispetto a quella dei voti.
E invece siamo ancora qui dopo cento anni a pensare a Mussolini e quindi ad aver paura di concedere un po' di reale forza agli esecutivi.